Maria Goretti vittima pura by Elvira Cacciato

Maria Goretti vittima pura by Elvira Cacciato

autore:Elvira Cacciato [Cacciato, Elvira]
La lingua: ita
Format: epub
Google: y2_1tgAACAAJ
editore: Coletti
pubblicato: 1950-02-14T23:00:00+00:00


Capitolo VI

SANTA!

l mese di maggio 1947 fu ricco di favori singolari che dal Cielo porgeva la Beata. Un operaio guariva istantaneamente da grave ematoma al piede che gl’impediva di I camminare; un altro sentiva sparire ad un tratto un’ulcera allo stomaco che lo tormentava da anni; una donna si liberava di un fibroma interno con rapidità sorprendente.

Queste tre guarigioni sono state seguite da tante altre e sono servite per giustificare la sollecita richiesta fatta alla Santa Sede per la riassunzione della Causa necessaria alla Canonizzazione, secondo le norme del Diritto Canonico. Per decretare la Beatificazione, come si è già visto, nel caso di Maria Goretti il S. Padre dispensò dal presentare i miracoli, essendo stato riconosciuto il martirio tanto evidente da essere prova sufficiente per dichiarare Beata la Serva di Dio. Per la Canonizzazione, o inclusione nell’Albo dei Santi, si rendeva invece necessaria la prova di almeno due miracoli avvenuti dopo la Beatificazione.

La Beata Fanciulla continuava ad «esercitare una forza arcana nei cuori dei fedeli» ed era invocata protettrice da singole anime e da Organizzazioni che avevano come fine particolare l’apostolato.

I miracoli degni di considerazione e la devozione continua, anzi sempre più profonda ed estesa, indussero, nel mese di giugno 1947, il P. Postulatore della Causa, gli Eminentissimi Cardinali Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte Vescovo di Ostia e Albano, Francesco Marchetti Selvaggiani Vescovo di Frascati e Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, Clemente Micara Vescovo di Velletri, e il Rev.mo Preposito Generale dei P assionisti, P. Alberto dell’Addolorata, a chiedere al Santo P adre la riassunzione della Causa per la Canonizzazione.

Il 3 agosto 1947 S. S. Pio XII ratificava la decisione della Sacra Congregazione dei Riti favorevole alla « riassunzione della Causa di Canonizzazione della Beata Maria Goretti, Vergine e Martire».

S’impiantò un nuovo Processo presso il Vicariato di Roma per verificare la validità dei due miracoli scelti fra i tanti: due guarigioni istantanee, l’una da grave ematoma al piede destro ottenuta dall’operaio Giuseppe Cupo; la seconda verificatasi nella Signora Anna Grossi Musumarra, madre di due bambine, liberata da pleurite essudativa molto avanzata che aveva gravemente indebolito l’organismo.

L’esame dei miracoli, lungamente ponderato attraverso indagini cliniche di una Commissione di ben otto medici ed abbondanti testimonianze oculari, ha dato i risultati attesi. Si poteva affermare con inconfutabile certezza che i due miracoli proposti all’approvazione della Chiesa risultavano avvenuti solo per il concorso di una causa che sta al di fuori delle naturali possibilità. Le due guarigioni si erano verificate repentinamente mentre, secondo quello che sarebbe naturalmente accaduto per giungere alla guarigione, sarebbe stato necessario un periodo di tempo piuttosto lungo in entrambi i casi. Constatato che a spiegare i due fatti non si poteva addurre una causa naturale, si doveva concludere che era intervenuta una forza soprannaturale, la cui origine non poteva procedere che dalla onnipotenza di Dio. Solo a Dio infatti è possibile interrompere il corso ordinario dei fatti naturali, nei casi voluti da Lui, senza distruggere le leggi che Egli stesso ha imposto alla natura. Nel



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